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Codice Identificativo Regionale (CIR) per case vacanza

Scopri a cosa serve il codice CIR, quando è obbligatorio e come richiederlo.

Il Codice Identificativo Regionale (CIR) è un elemento cruciale nella gestione degli affitti brevi in Italia. Introdotto per garantire la trasparenza e il rispetto delle normative locali, il CIR è ora un requisito fondamentale per molti titolari di strutture ricettive, inclusi i proprietari di case vacanza e bed & breakfast. Ma quando è obbligatorio? E come si ottiene questo codice identificativo?

In questo articolo, esploreremo cos'è il CIR, quando è necessario ottenerlo e come evitare sanzioni in caso di inadempienza. Se gestisci un'attività di affitti brevi, comprendere questi aspetti è fondamentale per operare legalmente ed evitare problematiche burocratiche.

Che cos'è il Codice Identificativo Regionale (CIR)?

Il Codice Identificativo Regionale (CIR) è un numero univoco assegnato alle strutture ricettive: case vacanza, bed & breakfast, affittacamere, guest house, agriturismi, ecc. Questo codice è richiesto dalla normativa italiana per garantire la registrazione e la tracciabilità delle strutture che operano nel settore degli affitti brevi in Italia. Il codice CIR viene rilasciato dalla Regione di appartenenza e deve essere esposto visibilmente in tutti gli annunci online e all'interno dell'immobile stesso.

L'obiettivo principale del CIR è migliorare la trasparenza del mercato degli affitti brevi, contrastare l’abusivismo e garantire che tutte le strutture con finalità turistiche siano conformi agli standard normativi e di sicurezza previsti dalla legge. Ogni Regione italiana ha la propria procedura per l'assegnazione del CIR, che varia in base alle specifiche leggi locali.

Perché il CIR è essenziale per la gestione degli affitti brevi

Dalla sua entrata in vigore, il Codice Identificativo Regionale (CIR) gioca un ruolo cruciale nella regolamentazione delle locazioni brevi in Italia.

In seguito all'introduzione dell'obbligo per le locazioni turistiche di registrarsi e trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate con il Decreto Legge n. 50/2017, diverse normative regionali hanno introdotto il codice CIR. Dal 2018 in poi, ogni regione ha stabilito disposizioni specifiche per l'assegnazione del codice identificativo.

In questo contesto, il CIR è essenziale perché:

  • Facilita il controllo delle autorità locali: le amministrazioni regionali e comunali possono monitorare le locazioni brevi registrate e verificare la conformità con le normative in vigore, come quelle relative alla registrazione fiscale, e i requisiti di sicurezza.
  • Aumenta la trasparenza: il CIR permette di distinguere le strutture legali da quelle abusive, contribuendo alla creazione di un mercato più sano e competitivo.
  • Promuove la conformità alle normative di sicurezza: la registrazione con il CIR implica che la struttura ricettiva rispetti determinati standard di sicurezza, come l’installazione di dispositivi di sicurezza, estintori, rilevatori di fumo e gas, necessari per l’accoglienza degli ospiti.

In sintesi, il CIR è uno strumento che aiuta a garantire che case vacanza e affitti brevi operino in modo legale, sicuro e trasparente, proteggendo sia gli host che gli ospiti.

Qual è la differenza tra codice CIR e codice CIN?

Anche se il Codice Identificativo Regionale (CIR) e il Codice Identificativo Nazionale (CIN) sono simili, ci sono alcune differenze fondamentali. Entrambi i codici sono utilizzati per identificare le strutture ricettive, ma hanno scopi e modalità di utilizzo differenti.

  • CIR (Codice Identificativo Regionale): ogni regione italiana emette il proprio CIR, che identifica in modo univoco una struttura con finalità turistiche all'interno del territorio regionale. Questo codice è necessario per tutte le strutture che operano nel settore degli affitti brevi, come le case vacanza e i B&B. La registrazione avviene tramite il sistema previsto dalla singola regione, e le modalità di ottenimento possono variare da una regione all’altra.
  • CIN (Codice Identificativo Nazionale): Il CIN è stato introdotto a livello nazionale per standardizzare la registrazione delle strutture ricettive. A partire dal 2025, il CIN è diventato obbligatorio per tutte le locazioni turistiche italiane, e viene gestito tramite la piattaforma online dedicata del Ministero del Turismo.

In sintesi, il CIN permette di tracciare e monitorare tutte le strutture a livello nazionale, mentre il CIR si limita a una registrazione regionale.

Per saperne di più: dai un'occhiata alla nostra guida completa "Codice Identificativo Nazionale (CIN) per affitti brevi".

Quando è obbligatorio ottenere il CIR?

La registrazione del CIR è un passo fondamentale per la gestione legale di un’attività di affitti brevi in Italia. Tuttavia, non tutte le strutture turistico-ricettive sono obbligate ad ottenerlo.

Obbligo di CIR per le strutture ricettive

Il Codice Identificativo Regionale (CIR) è obbligatorio per tutte le locazioni brevi a fini turistici, come case vacanza, bed & breakfast, affittacamere, appartamenti per uso turistico, e guest house. Anche gli agriturismi che offrono camere o appartamenti per soggiorni turistici (anche brevi), devono ottenere il CIR. Se gestisci una di queste strutture e hai intenzione di affittare a turisti, devi ottenere il CIR dalla tua Regione di appartenenza.

In generale, l’obbligo di ottenere il CIR scatta quando una struttura viene classificata come ricettiva turistica, ovvero quando l'host o property manager svolge un’attività che prevede l’affitto temporaneo a turisti. Le singole Regioni italiane stabiliscono le modalità per ottenere il CIR, che possono variare in base alla legislazione locale.

Il CIR non è obbligatorio solo per le attività continuative: anche un'unità abitativa destinata ad ospitare turisti occasionalmente dovrà richiederlo. Per esempio, un proprietario che offre il proprio appartamento per soggiorni turistici settimanali o mensili dovrà comunque registrare la struttura e ottenere il CIR, indipendentemente dalla durata del soggiorno.

Quali strutture non hanno l'obbligo del CIR

Non tutte le strutture turistiche sono obbligate a registrarsi e ottenere il CIR. Alcune categorie sono esenti da questa obbligatorietà. Ad esempio:

  • Agriturismi senza ospitalità turistica: se l’agriturismo non offre camere o appartamenti per soggiorni turistici e si limita a vendere prodotti agricoli o organizzare attività non turistiche, non è obbligato a registrarsi.
  • Strutture a gestione familiare senza fini commerciali: le strutture gestite esclusivamente da una famiglia e senza scopo commerciale o finalità turistiche non devono ottenere il CIR, purché non svolgano attività sistematica di affitto turistico.
  • Alloggi privati occasionali: gli affitti privati non sistematici, come quelli offerti sporadicamente da un proprietario, non richiedono il CIR.
  • Strutture non turistiche: strutture come case di riposo, ospedali e collegi che non accolgono turisti ma hanno finalità residenziali o assistenziali sono esenti dall’obbligo del CIR.

In generale, il CIR è obbligatorio solo per unità immobiliari turistiche che offrono alloggio a pagamento in modo continuativo. È sempre utile verificare con l’ente regionale competente per chiarire eventuali dubbi.

Scadenze e tempistiche per il CIR

Le tempistiche per ottenere il CIR dipendono dalla Regione in cui operi. Alcune Regioni prevedono che il codice venga richiesto immediatamente dopo l’avvio dell’attività di affitto breve, mentre altre potrebbero concedere un periodo di tempo più ampio per la registrazione.

In linea di massima, la registrazione dovrebbe avvenire prima di iniziare ad accogliere gli ospiti, dai 30 ai 90 giorni prima dell'inizio dell’attività. È importante verificare le scadenze specifiche presso l’ufficio regionale competente o sul sito ufficiale della propria Regione per evitare il rischio di sanzioni.

In caso di mancata registrazione entro i tempi stabiliti, le sanzioni possono essere severe, e possono includere multe e la sospensione dell’attività di affitto. Se non sei ancora in possesso del CIR, ti consigliamo di avviare il processo di registrazione il prima possibile per evitare problematiche future.

Come ottenere il CIR per le case vacanza

La procedura per ottenere il CIR dipende dalla Regione in cui si trova la struttura ricettiva. Tuttavia, ci sono alcuni passaggi comuni che si applicano a livello nazionale. Ecco cosa devi fare per ottenere il CIR:

  1. Registrazione dell’attività: il primo passo per ottenere il CIR è registrare la tua attività presso l'ente competente della tua Regione. Di solito, questo avviene online tramite il portale ufficiale regionale o attraverso una piattaforma dedicata, se prevista. Alcune Regioni richiedono anche una registrazione presso il Comune di appartenenza, oltre a quella sui portali telematici.
  2. Compilazione della domanda: dovrai compilare un modulo con i dettagli della struttura, come la tipologia dell’immobile (casa vacanza, B&B, affittacamere, ecc.), l’indirizzo, la capacità ricettiva, e la descrizione dei servizi offerti. Inoltre, dovrai fornire informazioni relative alla tua identità come proprietario/a o gestore della struttura.
  3. Verifica dei requisiti: alcune Regioni possono richiedere una verifica di conformità ai requisiti di sicurezza, che include il controllo delle strutture antincendio, l'adeguatezza degli impianti e l’accessibilità degli spazi. In alcuni casi, potrebbero essere necessarie certificazioni aggiuntive.
  4. Emissione del CIR: una volta completata la registrazione e verificata la conformità ai requisiti, la Regione emetterà il CIR, che dovrà essere esposto visibilmente sia nell'annuncio online che all’interno della struttura ricettiva. In genere, il CIR viene rilasciato entro un periodo che può variare da pochi giorni a qualche settimana, a seconda della Regione.
  5. Pubblicazione dell’annuncio: dopo aver ottenuto il CIR, puoi iniziare a pubblicare il tuo annuncio su piattaforme di affitti brevi come Airbnb, Booking.com e simili, assicurandoti che il codice sia ben visibile nelle descrizioni.

In generale, la procedura non è particolarmente complessa, ma la registrazione deve essere effettuata correttamente per evitare sanzioni amministrative.

Il CIR nelle diverse regioni italiane

Mentre la legge nazionale stabilisce l’obbligo del CIR per le strutture ricettive in tutta Italia, ogni regione ha una propria modalità per l’assegnazione e la gestione del codice. Ecco alcune differenze:

  1. Lazio: i proprietari di una locazione turistica devono registrare la loro struttura presso la piattaforma regionale disponibile sul sito della Regione Lazio. Una volta completata la registrazione, viene rilasciato il CIR, che deve essere inserito in tutti gli annunci sui portali online.
  2. Toscana: la procedura prevede una registrazione sia online che presso i comuni di residenza. Alcuni comuni richiedono anche la verifica dei requisiti di sicurezza prima di rilasciare il CIR.
  3. Lombardia: la registrazione avviene tramite il portale regionale, e la struttura deve essere conforme alle normative di sicurezza. La Lombardia ha un sistema particolarmente ben strutturato per la gestione degli affitti brevi, e ogni provincia può avere regole specifiche.
  4. Sicilia e Sardegna: i requisiti per ottenere il CIR sono simili, ma la registrazione può includere anche una valutazione delle strutture per verificare che siano a norma di legge. In alcune zone, come Palermo o Cagliari, la domanda di CIR può richiedere un’interazione diretta con l’ufficio turistico locale.
  5. Trentino-Alto Adige: la procedura di registrazione può variare in base alla specifica zona linguistica (italiano, tedesco). Ogni provincia ha un proprio sistema per gestire la registrazione degli affitti brevi e l'assegnazione del CIR.

Per evitare errori ed evitare sanzioni, è fondamentale informarsi direttamente presso l’ente regionale o comunale competente. Molte Regioni offrono informazioni dettagliate sui siti web ufficiali, e alcune hanno anche numeri di supporto per assistere i proprietari durante il processo di registrazione.

Cosa succede se non ottieni il CIR?

Non ottenere il Codice Identificativo Regionale (CIR) può comportare conseguenze serie. La registrazione del CIR è fondamentale per operare legalmente nel settore degli affitti brevi in Italia, e la sua assenza, e mancata esposizione sia sugli annunci che all'interno della struttura, può portare a sanzioni amministrative, problemi con le autorità fiscali e la sospensione dell’attività.

Obbligarietà del CIR sui siti di prenotazione

Il Codice Identificativo Regionale (CIR) non è solo un requisito per la registrazione legale delle strutture ricettive, ma è anche fondamentale per le piattaforme di affitti brevi, come Airbnb, Booking.com, e simili.

Obbligo di inserimento del CIR negli annunci online

Dal punto di vista dei portali di affitti brevi, il CIR deve essere visibile in ogni annuncio che riguarda una struttura ricettiva. Questo significa che ogni annuncio online che offre la possibilità di affittare una casa vacanza, un appartamento o un bed & breakfast, deve includere il CIR nella descrizione per garantire che la struttura sia registrata correttamente e conforme alle normative locali.

Le piattaforme come Airbnb e Booking.com sono obbligate a verificare che il CIR sia presente nella descrizione dell'annuncio e, nel caso di mancata esposizione, potrebbero essere costrette a rimuoverlo. Inoltre, le piattaforme non possono accettare prenotazioni per strutture che non siano registrate con il CIR, in quanto ciò violerebbe le normative regionali e nazionali.

Conseguenze per i proprietari di strutture ricettive

Se un proprietario non fornisce il CIR, le piattaforme di affitti brevi potrebbero sospendere o rimuovere temporaneamente l’annuncio, impedendo così la visibilità dell’immobile. Questo blocco può avere conseguenze negative sia sul numero di prenotazioni che sulla reputazione online della struttura. La presenza del CIR rassicura gli ospiti, in quanto indica che la struttura è registrata e sicura, e che rispetta gli standard previsti dalla legge.

Inoltre, le piattaforme di affitti brevi sono obbligate a collaborare con le autorità locali per garantire che tutte le strutture siano in regola, e possono essere sanzionate se permettono la pubblicazione di annunci senza il codice CIR.

Conclusione: gestisci case vacanza a norma di legge

Ottenere il Codice Identificativo Regionale (CIR) e garantire la conformità alle normative locali è fondamentale per gestire un'attività di affitti brevi a norma di legge in Italia. Anche se la burocrazia e le scadenze possono risultare complesse, soprattutto quando si gestiscono più proprietà, non evitare o posticipare questo tuo dovere in quanto host.

Per semplificare la gestione degli affitti brevi e rimanere sempre in regola, piattaforme come Smoobu possono essere un alleato prezioso. Smoobu offre strumenti per automatizzare e centralizzare la gestione delle prenotazioni, la gestione delle tariffe e delle disponibilità, e la comunicazione con gli ospiti. Con Smoobu, i proprietari di case vacanza possono risparmiare tempo utile e concentrarsi sul migliorare l'esperienza degli ospiti, lasciando che la piattaforma gestisca gli aspetti burocratici e operativi in modo semplice e intuitivo.


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